Il percorso che intraprenderemo, si pone come obbiettivo la produzione di una serie di immagini di derivazione fotografica che appaiano come rappresentazioni di sagome bidimensionali producenti però ombra portata. La particolarità dell'esercizio sta nel fatto che queste sagome sono create da solidi primari tridimensionali sottoposti ad una fonte luminosa, nelle quali superfici si è intervenuto in modo tale da annullare la luminosità delle parti in luce e aumentare quella in ombra. Così come proponeva Galileo Galilei (fig. 1), interverremo dunque sulle superfici di oggetti tridimensionali, andando a colorare di scuro le parti in luce e in chiaro quelle in ombra, fino ad ottenere l'effetto di una sagoma piatta da un dato punto di vista e con una data luce. Galileo citava il fatto come prova della superiorità della pittura sulla scultura (in un dibattito del 1600). Il percorso che intraprenderemo per eseguire questo stratagemma, sarà il seguente:
- direzionare la luce
- costruzione e predisposizione di solidi cartacei
- intervento sulle superfici dei solidi con deposizione di materia (colori Pantone)
- fotografia digitale della scena
- fotografia digitale della scena da un diverso punto di vista.
“(...) non basta avere un bel volume per sembrare un oggetto che ha un bel volume: bisogna anche fare l’impressione giusta. Truccarsi serve anche a questo: aumentando l’oscurità di una parte leggermente in ombra, si dà al volto l’impressione di una maggiore profondità.”
Roberto Casati, La scoperta dell’ombra, Milano, Mondadori 2000