domenica 30 marzo 2008

Introduzione

Le illusioni ottiche hanno sempre affascinato coloro i quali le osservavano in quanto contengono e celano segreti di alcune leggi dell'ottica e sfruttano a loro favore i meccanismi di funzionamento del cervello umano. Alla stessa maniera, la nostra esercitazione si prefigge di creare di fatto delle illusioni ottiche sfruttando spunti e conoscenze acquisiti durante il corso di "Teorie del colore" tenuto dal professore Roberto Casati presso l'università IUAV di Venezia, nell'anno accademico 2007-08. Abbiamo visto molti lavori di artisti che hanno deciso di realizzare opere in cui l’ombra gioca il ruolo di protagonista indiscusso, partendo da “Implausible container”, opera dell’americano Larry Kagan, passando per le elaborazioni fotografiche di Criscuoli e le ombre impossibili ne “L’adorazione dei magi” di Witz. Tutte queste opere però sono state analizzate per quanto riguarda l’ombra portata degli oggetti, quell’ombra cioè che un corpo investito dalla luce proietta sul pavimento o sul muro, ma cosa succederebbe se ad essere elaborata fosse l’ombra propria di alcuni oggetti, quell’ombra che il corpo proietta su se stesso!?
Il percorso che intraprenderemo, si pone come obbiettivo la produzione di una serie di immagini di derivazione fotografica che appaiano come rappresentazioni di sagome bidimensionali producenti però ombra portata. La particolarità dell'esercizio sta nel fatto che queste sagome sono create da solidi primari tridimensionali sottoposti ad una fonte luminosa, nelle quali superfici si è intervenuto in modo tale da annullare la luminosità delle parti in luce e aumentare quella in ombra. Così come proponeva Galileo Galilei (fig. 1), interverremo dunque sulle superfici di oggetti tridimensionali, andando a colorare di scuro le parti in luce e in chiaro quelle in ombra, fino ad ottenere l'effetto di una sagoma piatta da un dato punto di vista e con una data luce. Galileo citava il fatto come prova della superiorità della pittura sulla scultura (in un dibattito del 1600). Il percorso che intraprenderemo per eseguire questo stratagemma, sarà il seguente:
- predisposizione di una fonte luminosa
- allestimento di una "camera oscura" nella quale adagiare i solidi (sarà il più possibile scura per affievolire le rifrangenze di luce che complicherebbero la riuscita dell'esercizio)
- direzionare la luce
- costruzione e predisposizione di solidi cartacei
- intervento sulle superfici dei solidi con deposizione di materia (colori Pantone)
- fotografia digitale della scena
- fotografia digitale della scena da un diverso punto di vista.



“(...) non basta avere un bel volume per sembrare un oggetto che ha un bel volume: bisogna anche fare l’impressione giusta. Truccarsi serve anche a questo: aumentando l’oscurità di una parte leggermente in ombra, si dà al volto l’impressione di una maggiore profondità.”


Roberto Casati, La scoperta dell’ombra, Milano, Mondadori 2000

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