domenica 30 marzo 2008

Conclusioni

E' stato davvero difficile riuscire a correggere la tinta del colore di una superficie piana affinché assomigliasse ad una posta in condizioni di luce differenti. Il lavoro così come l'abbiamo rappresentato può sembrare una sciocchezza, invece abbiamo dovuto svolgerlo tre volte per riuscire a trovare i giusti gradienti di colore ed i giusti pennarelli da utilizzare mantenendo il più simili possibili le condizioni di allestimento della scena nelle varie sedute, e con risultati non sempre convincenti! ...pensare che Galileo Galilei voleva appiattire una statua! Un lavoro di quel tipo richiederebbe un'attrezzatura e una tempistica superiore alle nostre attuali capacità.Tuttavia siamo soddisfatti del lavoro e a differenza di quello che ci aspettavamo abbiamo indagato più campi della percezione. Abbiamo, infatti, lavorato sia variando lo spettro di riflettanza delle superfici, sia variando la posizione della fonte luminosa (spettro d'illuminazione) al fine di ottenere spettri di luminanza eguali. Inoltre è stato interessante notare come l'ombra propria e soprattutto la sua scomparsa, abbia appiattito la piramide ancor più che l'inscurimento della faccia esposta alla luce.

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